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Indirizzi e Recapiti utili
 

L'Illustre Concittadino Alfonso Giorgi

Alfonso Giorgi (1824-1889)

Archeologo e Amministratore

Ferentinate

    Decorazioni

   Anche le pareti, i pavimenti o i soffitti a Palazzo Giorgi-Roffi Isabelli evocano storie, leggende e la moda di un’epoca. Di ispirazione neoclassica, le decorazioni presentano affinità con le abitazioni di fine ‘700, inizio ‘800 dello Stato Pontificio.

Galleria degli Dei

| Galleria degli Dei |

   Malgrado i segni lasciati da alcuni avvenimenti storici e naturali come i terremoti o i bombardamenti della 2° guerra mondiale, il Palazzo ha conservato la propria caratteristica struttura esterna e ha preservato in gallerie, sale e stanze, decorazioni, affreschi e simboli.

   Il piano nobile è contraddistinto dalla grande Sala Gialla, abbastanza centrale ed in seguito divisa, e dal Salotto Verde che da' l’accesso alla Galleria degli Dei. Questa Galleria, posta lungo l’asse della Via Consolare, è stata oggetto del più importante intervento fatto alla fine del ‘700, inizio dell’800, quando i proprietari Don Vittorio Giorgi e suo fratello Giovanbattista Pietro hanno voluto fregiarla della veste decorativa che ancora oggi, in parte, si è conservata.

   La Sala Gialla, durante i bombardamenti del 1944, ha subito la perdita della parete lungo Via Ierone ed a seguito dei gravi danneggiamenti fu rivestita con carta da parati e divisa in due. Sappiamo che sulle quattro pareti della Sala erano raffigurati carri allegorici molto simili a quelli ancora conservati e visibili nell’adiacente salotto verde.

 

Salotto Verde - Trionfo di Cerere

| Salotto Verde - Trionfo di Cerere |

 

   Nel Salotto Verde osserviamo, sulla parete del caminetto, il Corteo di Bacco, mentre sulla parete di fronte è disposto il Trionfo di Cerere. Si tratta di repliche fatte da un ottimo pittore decoratore, purtroppo anonimo, di originali romani filtrati attraverso lodi cinquecentesche.

 

    Ottima la raffigurazione dell’Architettura che comprende la Figura con il compasso in mano, sulla parete di destra, mentre l’altra frontale (Figura appoggiata su un piedistallo) è una bella replica della Musa Polimnia.

 

Salotto Verde - Dea dell'Architettura

| Salotto Verde - Dea dell'Architettura |

 

   La dimostrazione della maestria del decoratore è la completezza delle cornici che comprendono le figure ed i disegni dei soffitti. I dettagli permettono di datare il lavoro al periodo del pontificato di Pio VI come le decorazioni del Palazzo Braschi di Terracina.

 

   Il fascino che emerge dalle decorazioni raggiunge l’apice con la Galleria degli Dei, un ambiente lungo e stretto, con tre finestre sulla Via Consolare, centrata sul portone del palazzo, e per questo decorata con una splendida veste, particolarmente sontuosa, del neoclassicismo dell’epoca.

 

   Si immagina una grande architettura di colonne tra le quali siano stati stesi dei tendaggi e tra le colonne sono ospitate le statue dorate raffiguranti importanti personaggi dell’Olimpo.

 

   Anche l’arredo rimasto è originale; si osservano le poltrone concepite apposta per una galleria, come si soleva fare nelle buone case di provincia.

 

Galleria degli Dei - Ebe

| Galleria degli Dei - Ebe |

 

   I dettagli migliori, nei quali possiamo apprezzare meglio le doti dell’ignoto decoratore, sono da ricercare sulle due porte, quella di accesso alla Cappella e quella della Sala Verde che ben rappresentano Ebe e Ganimede coppieri degli dei. Le varie divinità sono tutte tratte da originali abbastanza famosi.

 

Galleria degli Dei - Ganimede

| Galleria degli Dei - Ganimede |

 

    La Minerva, ad esempio, è una replica molto libera della Tela Farnese, ma anche le altre mostrano di essere state filtrate dall’arte neoclassica del Canova. Possiamo notare un accorciamento dei veli che da' un’aria settecentesca alle figure ritratte.

 

   LApollo è stato affrescato sull’esempio dell’Apollo del Belvedere reinterpretato in chiave settecentesca.

 

Galleria degli Dei - Apollo

| Galleria degli Dei - Apollo |

 

   Un bruciaprofumo, visibile nell’angolo morto, dimostra ancora una volta la bravura dell’autore, più decoratore che pittore.

 

   Non sappiamo se la Galleria fosse preesistente all’attuale sistemazione o se facesse parte di un precedente edificio (tutto il Palazzo Giorgi è un grande collage di edifici riuniti in varie epoche), ma l’idea che questo ambiente fosse più antico delle decorazioni è riscontrabile nel pavimento in maiolica del XV o XVI secolo, realizzato probabilmente riassemblando le gialle e le azzurre, alcune figurate, altre solo colorate. Si può azzardare l’idea che molte di esse fossero state tolte da pavimenti precedenti e rimesse in un ordine nuovo.

 

 
             

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