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Aggiornato il 07/09/2023

Area Riservata

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L'Illustre Concittadino Alfonso Giorgi

Alfonso Giorgi (1824-1889)

Archeologo e Amministratore

Ferentinate

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   Il Palazzo Giorgi - Roffi Isabelli ha un fascino unico, riconducibile alla stratificazione delle mode architettoniche, decorative, agli arredi, ai secoli che convivono inseguendosi in corridoi e gallerie, assiepandosi nel cortile interno e tra i libri della biblioteca.

 

Facciata Sud Est

| Facciata Sud Est |

 

   La facciata Sud Est del Palazzo, Giorgi Roffi Isabelli (denominato anche PalaGrisa), poggia le proprie fondamenta sulle mura ciclopiche di Ferentino. Per venticinque affascinanti metri che ospitano nella parte interna delle strutture riconducibili al XIII secolo mentre alla sua base sono stati ricavati due vani di cui si hanno notizie grazie agli appunti e agli schizzi di Alfonso Giorgi e da una relazione di Filippo Bono del 1878, in cui si parla di due grandi arcate in pietra che aprivano su due stanze costruite in epoca romana in travertino.

 

   Secondo lo studioso Bono si sarebbe trattato di “Cripte Mortuarie” che potevano anticamente appartenere al sovrastante grandioso fabbricato, forse di proprietà di un “soggetto consolare”. Ipotesi avvalorata dal rinvenimento di rottami di vasi lacrimatori e varie forme di lumicini in terra cotta verniciati con manico lunato di cui oggi si sono perse le tracce.

 

   Anche in altri siti dell’area urbana di Ferentino si osservano strutture in opera poligonale funzionalmente disposte a costituire terrazzamento. Di stanze o locali sotterranei però, ad eccezione di questi di Palazzo Giorgi, non se ne hanno notizia. Osservando la pianta dell’abitato di Ferentino si nota come il terrazzamento di Palazzo Giorgi-Roffi Isabelli rientri nel criterio della distribuzione urbana che si coglie lungo l’asse scandito da Via Consolare, Piazza Mazzini, Piazza della Catena, Palazzo Giorgi, la chiesa di S. Ippolito e Via della Fata. Tali terrazzamenti accompagnano la strada per linee spezzate, allargandone in maniera grandiosa la base edificabile, anche fino a ventidue metri.

 

   Tutte le città cosiddette di Saturno sono abbastanza ricche di bei palazzi antichi che nella prima metà del 1800 hanno ricevuto una nuova decorazione rigorosamente neo classica o meglio “pompeiana”.

 
 

Il Palazzo è aperto previa prenotazione - Email: grisa@palagrisa.it - Si organizzano Eventi Culturali, Mostre, Cene di rappresentanza, Convegni, Visite Guidate a Ferentino, Alatri, Veroli, Anagni

 

   Nascono così le prime collezioni diverse, dai lapidari di fortuna allestiti nei vescovadi come la collezione Cayro di S. Giovanni Incarico, oggi acquisita dal Museo Nazionale Romano, alla Collezione Giorgi di Ferentino, ancora oggi in loco, rigorosamente studiata dal suo creatore Alfonso Giorgi, collaboratore di T. Mommsen nella pubblicazione delle epigrafi di Ferentino.

 

   Nel Palazzo di Via Consolare visse, tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, il colto ecclesiastico Don Vittorio Giorgi che dette alla casa la veste neo classica e paganeggiante che ancora oggi si ammira.

  

Video Documentario sul Palazzo a cura di Airone, per la serie "Ciociaria Land of Emotion" in onda su Extraland - Conduce Loredana Stirpe - Youtube

 

   La struttura ad archi (ora ciechi) del cortile centrale ha fatto pensare a più studiosi locali che si trattasse del chiostro della vicina chiesa del Salvatore, ipotesi questa suffragata dal fatto che la stessa proprietà fosse stata in origine dei Frati Conventuali di S. Francesco.

  

    L’esterno della facciata principale ha le forme dignitose dell’ottocento laziale e dal portone antico, contornato da ottima cornice in travertino, si accede al cortile sui cui muri sono inserite qualcosa come 83 tra frammenti statuari ed iscrizioni classiche tra cui campeggia in bella mostra una stupenda testa di Augusto.

 

  I cippi e i frammenti più grandi, con capitelli romanici e resti di fontane barocche, formano su un lato del cortile un rustico capriccio.

 

   Dalla scala principale si accede direttamente alla Sala Gialla, distrutta in parte dal bombardamento alleato del 1944, sulle cui pareti campeggiavano maestosi Trionfi di divinità analoghi a quelli di Bacco e Cerere del suggestivo Salotto Verde. Il pezzo forte della decorazione è però sicuramente rappresentato dalla meravigliosa Galleria degli Dei che si affaccia sulla Via Consolare.

 

  

   Questa è decorata da un ciclo pittorico raffigurante statue degli dei dell’Olimpo, incorniciati in un'architettura di colonne e tendaggi. Mentre riquadri policromi con Ebe e Ganimede occupano i due spazi sovrapporta.

 

 

   Nell’archivio Giorgi–Roffi Isabelli, mentre si sono trovati schizzi per la facciata del Palazzo e varie piantine delle sale e dei locali seminterrati, non sono state rinvenute deleghe di incarichi o fatture di pagamento per le varie decorazioni e pitture.

 

  Angolo Nord - Vicolo Raonio

| Angolo Nord - Vicolo Raonio |

 

   Queste, realizzate parte a tempera e parte a fresco, appaiono databili, come i soffitti a cassettoni, tra la fine del ‘700 e i primi dell’800, ispirati, come detto, a più celebri prototipi di scuola napoletana. In queste sale la mobilia ha un fascino particolare; si ammirano antichi pianoforti, tavoli, sedie e divani anni settecento e ottocento, lampade e tende in stile. Il tutto camminando su un pavimento a piastrelle quadrate bicolori del 1500. Poi, sull’angolo più esterno, agli occhi del visitatore appare una cappella con altare consacrato.

 

    Un Palazzo dal fascino coinvolgente, dove il profumo della storia si incontra con le bellezze artistiche, un palazzo da scoprire, da studiare, da visitare...

 

Cortile Interno

| Cortile Interno |

 
             

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